Due coppe internazionali, un oro olimpico e due Mondiali fanno di Vittorio Pozzo uno dei commissari tecnici più vincenti della storia del calcio, sicuramente il più vincente di quello azzurro: guidando la Nazionale per novantasette volte in tre periodi diversi, decisivo quello che va dal primo dicembre del 1929 al 5 agosto del 1948.
Nel 1930 l’Italia vince il suo primo trofeo importante, la Coppa Internazionale, con un roboante 5-0 a Budapest contro l’Ungheria; Libonatti e Rossetti i cannonieri di quella formazione con sei reti ciascuno. Nel 1934 il primo Mondiale, nel 1935 la seconda Coppa Internazionale, decisivo il 2-2 ancora contro l’Ungheria, nel 1938 la seconda stella iridata e nel mezzo l’oro olimpico di Berlino, 1936. Con Austria, battuta in semifinale nel ’34 e in finale nel ’36, Cecoslovacchia (1934) e Ungheria (1938) le sfide epiche di quegli anni, senza contare che nel Mondiale in Francia, prima di arrivare in finale, l’Italia eliminò pure i padroni di casa e il fortissimo Brasile di Leonidas. Inequivocabile la mano di Pozzo in tutte queste vittorie, ma pure la presenza di fuoriclasse del calibro di Meazza, Schiavio, Giovanni Ferrari, Orsi, per citarne alcuni, poi Piola e Colaussi, passando per Annibale Frossi: la talentuosa ala destra che giocava con gli occhiali.
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Testi di Francesco Caremani, voce e produzione di Stefano Troilo
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